Noicattaro

È considerata “Capitale dell’uva”, famosa per il gusto straordinariamente dolce e per le sue abbondanti dimensioni. Con la maggior parte della produzione esportata, l’uva di Noicattaro arriva su tutti i mercati Europei.

Il centro antico nojano ha la conformazione di un cuore, ed è tutto raccolto intorno alla Collegiata di Santa Maria della Pace (chiesa matrice). Il centro è caratterizzato da stradelle e viuzze, scale esterne e camini in muratura che svettano verso l’alto. Le abitazioni, costituite da un’architettura molto povera, sono in pietra viva o tufo per la maggior parte si sviluppano sotto il livello stradale.

Cosa vedere

Chiesa madre

La collegiata di Santa Maria della Pace è la chiesa più importante e più antica del paese, edificata in epoca normanno-sveva tra il XII e il XIII secolo in stile romanico pugliese:  è il cuore del borgo antico

Chiesa del Carmine

Ubicata in fondo alla strada omonima, all’esterno delle mura che delimitavano il borgo antico, fu edificata in stile barocco fra il 1587 e il 1636 insieme all’annesso ex convento dei Carmelitani. La costruzione fu voluta dalla prima duchessa di Noja, Isabella Pappacoda, moglie di Pompeo I Carafa, che donò la preesistente Cappella di San Rocco con i circostanti terreni, sui quali i Carmelitani edificarono la Chiesa, il Convento e l’aia recintata in pietra

Castello

Costruito sul vecchio fossato del castello e collegato agli appartamenti ducali da passaggi sotterranei ancora visibili e dai giardini pensili, l’edificio è stato riconosciuto come un’ala del palazzo ducale fatta edificare alla fine del Seicento. La mole simmetrica dell’immobile è caratterizzata da balconate in pietra e da festoni barocchi che incorniciano porte e finestre. Dispone di un portale seicentesco nei pressi del quale si trova lo stemma appartenente alla famiglia di una delle mogli dei duchi.

Palazzo Positano

Il palazzo Positano di via Oberdan è l’unica delle dimore nojane che appartennero alla famiglia Positano che resta di loro proprietà. Edificato nella metà del Seicento sulle rovine di un antico monastero, è una delle prime grandi case palazziate che sorse al di fuori delle mura cittadine e originariamente comprendeva l’intero isolato con magazzini, stalle e giardini. La parte più antica venne rivisitata dall’architetto Carelli per essere uniformata al resto del palazzo, e presenta una maestosa bifora oggi murata. Al piano terra è possibile individuare l’antico oratorio del convento e al primo piano la torretta campanaria che serviva il campanile a vela. Il palazzo è iscritto alla sezione Puglia dell’Associazione Dimore Storiche Italiane.

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